San Domenico di Prato
Il progetto si riferisce ad una serie di campagne di scavo archeologico che hanno portato alla luce, nella chiesa di San Domenico in Prato, un nucleo di forme ceramiche utilizzate come riempimento delle volte del coro trecentesco. Le ricerche archeologiche sono iniziate negli anni’90 e, con un intervallo di circa dieci anni, si sono concluse nel 2006.
Il progetto ha consentito l'acquisizione di uno dei più importanti complessi ceramici della Toscana medievale e la documentazione scientifica di una specifica tecnica edilizia che, nota dalla tardo-antichità, non è sempre possibile studiare archeologicamente per l’epoca basso-medievale.
I dati raccolti consentono di comporre un quadro per la prima volta esauriente e dettagliato della produzione ceramica sotto una molteplicità di punti di vista: dai caratteri produttivi, alle soluzioni funzionali, ad una serie tendenzialmente completa di forme vascolari in uso nella zona in un momento cronologico assai preciso (non oltre il primo ventennio del 1300).
Un secondo motivo di interesse assolutamente eccezionale è dato, inoltre, dall’aver documentato scientificamente la tecnologia del cantiere medievale per il riempimento delle volte. Considerando i vasi come fossero materiale da costruzione, il deposito è stato indagato non solo come uno straordinario contenitore di forme ceramiche ma soprattutto come espressione di una particolare tecnica edilizia di assoluta perizia.